Una “favola” sul lago di Bolsena
“La Bella e la Bestia” vissero nel ‘500 a Capodimonte sulle sponde del lago di Bolsena
Siamo in Italia centrale nel ‘500, epoca che segna il passaggio dall’età medioevale a quella moderna, la nostra penisola è suddivisa in tanti piccoli stati caratterizzati da differenti assetti politici e religiosi. E’ l’Italia delle signorie, delle corti dei ducati e dei marchesati.
A Capodimonte sul lago di Bolsena presso la corte del principe di Parma ha inizio questa incredibile storia che molto probabilmente sembra abbia ispirato una delle favole più lette e preferita dai bambini di molte generazioni: “La Bella e la Bestia”. Una fiaba famosa in Europa, le cui origini sono state attribuite a vari autori: da Apuleio con “Amore e Psiche” in “L’asino d’oro” (Le metamorfosi) di epoca romana a Giovanni Francesco Straparola nel suo libro di racconti “Le piacevole notti” del 1550.
La favola ha avuto diffusione in molte versioni e diversi adattamenti, dalla versione di Madame Gabrielle- Suzanne Barbot de Villeneuve nel 1740 a quella di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont qualche anno più tardi. Numerosi poi sono stati nel corso dei secoli le rivisitazioni e gli adattamenti dal teatro, al cinema fino alla televisione. Arriviamo al 1991 quando la Walt Disney produce una sua versione animata che gli valse il premio Oscar per la migliore canzone originale e il premio Oscar per la migliore colonna sonora, oltre ad essere stato il primo film d’animazione della storia ad aver avuto la nomination all’ Oscar per la categoria miglior film.
Ritorniamo al ‘500: Chi sono i protagonisti di questa storia? Pedro de Gonzales, un uomo ritenuto un selvaggio per il suo aspetto molto peloso, in realtà affetto da ipertricosi, una malattia causata da un’ iperattività ormonale che determina un’eccessiva crescita di peli sul volto e sul corpo. Lo sventurato che faceva parte della popolazione dei Guanci, venne catturato a Tenerife, rinchiuso in una gabbia e presentato al cospetto del Re di Francia Enrico II come dono per le sue nozze con Caterina de Medici. La notizia di questo bizzarro dono si diffuse rapidamente presso tutte le corti d’Europa, ed il re decise di “educare” l’uomo tramutandolo in un cortigiano colto e molto signorile. La regina a questo punto, decise di contribuire alla storia di Pedro trovando lui moglie con l’idea di avere al servizio del re di Francia una dinastia di “selvaggi”.
Pedro de Gonzales
Enrico II Re di Francia
Caterina de Medici
Entra in scena Bella una ragazza dalla bellezza sorprendente scelta dalla stessa Caterina de Medici come moglie per Pedro. I due si sposarono, e misero su famiglia; i primi due figli furono una delusione per la regina poiché non ereditarono la malattia del padre, al contrario del terzo e del quarto figlio che invece soddisfecero la “strana” volontà della regina. In realtà, all’epoca dei fatti pare fosse motivo di ilarità e divertimento per le corti collezionare animali esotici, ed il povero Pedro con i suoi figli risultavano essere in linea con questa usanza al punto che la famiglia veniva raffigurata in ritratti che ebbero una notevole diffusione nell’intera Europa. Dopo il declino dei Valois, la famiglia di Pedro finì sotto la protezione ed il dominio dei Farnese principi di Parma, che riconobbero all’uomo il rango di cortigiano al proprio seguito attribuendogli dignità, in cambio della sua esibizione a corte. Ai Gonzales venne quindi, assegnata una casa a Capodimonte, un borgo sulle sponde del lago di Bolsena, che a quel tempo era sotto il controllo dei Farnese.
Ed eccoci arrivati alla conclusione di questa storia che avrebbe ispirato la favola de “la Bella e la Bestia”.
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La vera storia della ‘Bella e la bestia’ si è svolta sul lago di Bolsena di Roberto Pomi in www.lafune.eu